La strada delle Gallie
Fondata
alla biforcazione della strada verso l'Alpis Graia (Passo del Piccolo San
Bernardo) con quella verso le Alpi Pennine (Passo del Gran San Bernardo),
Aosta divenne subito un fondamentale punto di passaggio lungo la via che da
Ivrea a Lione coinvolgeva la Valle nel sistema del grande transito internazionale.
La strada consolare delle Gallie rimase in uso praticamente fino all'800, ed è oggi visibile in alcune tracce stupefacenti per la titanica perfezione dell'opera creata dai romani: pareti rocciose tagliate, tratti di terreno accidentato spianati, muri di sostegno costruiti sugli strapiombi delle montagne, arditissimi ponti innalzati a scavalcare i torrenti.
La strada procedeva per segmenti rettilinei, collegati tra loro ad angolo acuto. Il fondo stradale, di larghezza compresa tra 3,5 e 4,6 metri, era spesso tagliato nella viva roccia, e vi rimangono i solchi tracciati dai carri.
I tratti più spettacolari sono quelli della Pierre Taillée e di Donnas. La Pierre Taillée è un vertiginoso tratto a strapiombo tra Runaz e Derby; nel Medioevo vi fu collocato un ponte levatoio, per impedire il passaggio in caso di guerre o pestilenze.
L'arco che sovrasta il tratto di strada lastricata a Donnas è una dimostrazione imponente della quantità immane di roccia scalpellata dal fianco della montagna per far posto alla sede stradale. L'arco, ricavato nella roccia viva, ha l'archivolto accuratamente lavorato e rifinito a mostrare una pseudomuratura, splendido esempio dell'abilità ingegneristica romana.
I ponti
Sono
17 i ponti romani costruiti sulla strada consolare delle Gallie che ancora
costellano la Valle d'Aosta. Di alcuni rimangono imponenti rovine, sufficienti
comunque a suggerirne l'antica maestosità: è il caso dei ponti
di Châtillon e Saint-Vincent. Altri, come quello di Pont-Saint-Martin,
costituiscono rarità assolute sia per l'integrità con cui
sono giunti sino a noi, sia per la straordinaria ingegneria con cui furono
realizzati.
I ponti servivano non solo alla naturale funzione
di punto di attraversamento ma erano un segno di potenza e solidità
costruttiva. Quest'imponenza nella costruzione, destinata sia a durare sia
ad incutere rispetto, è particolarmente
evidente nel grande ponte di Pont-Saint-Martin sul torrente Lys. Il monumentale
e ardito ponte scavalca le acque del Lys a 23 metri di altezza con un'unica
arcata della lunghezza eccezionale di 36 metri. Fino a metà Ottocento
costituiva ancora il passaggio obbligato verso Aosta ed è oggi non
solo uno dei più belli e meglio conservati del mondo romano ma anche
il maggior ponte esistente ad una sola campata: era superato solo da quello
costruito da Traiano sul Danubio, poi distrutto durante le invasioni barbariche.
Il
ponte-acquedotto di Pontel fu realizzato nel 3 a.C. a spese ed a uso, come
risulta da una recente lettura, di Avilio Caimo, potente colono romano il
cui nome avrebbe battezzato la vicina località di Aymavilles. Il
poderoso ponte romano attraversa il torrente Grand Eyvia. È alto
52 metri e lungo 50, ha una sola arcata ed è caratterizzato da un
passaggio
pedonale coperto sovrastato da una condotta, utilizzata in origine per lo
scorrimento dell' acqua. Era un ponte privato, forse costruito per accedere
alle zone minerarie di Cogne.