La Fontina...
Prodotto
per antonomasia dellagricoltura valdostana ed elemento base della gastronomia
locale, la Fontina è un formaggio grasso a pasta semicotta, fabbricato
con il latte bovino intero proveniente da una sola mungitura. Un
Decreto del Presidente della Repubblica del 1955 ha ufficialmente riconosciuto
la Fontina come prodotto a denominazione di origine e nel 1996 essa ha ottenuto
la Denominazione di Origine Protetta (DOP) dallUnione Europea.
La tipica attività casearia risale però a molto tempo prima
e già nel XV secolo fu oggetto di unaccurata descrizione da parte
del medico vercellese Pantaleone da Confienza, nel cui trattato sono annotate
con chiarezza e precisione le tecniche di lavorazione e le caratteristiche
organolettiche di questo formaggio. Il termine fontina compare
per la prima volta nel 1717, in un documento dei monaci dellOspizio
del Gran San Bernardo. Due le tesi etimologiche: secondo alcuni deriverebbe
dal nome di alcuni alpeggi locali, ove ne viene prodotta una qualità
particolarmente pregiata, secondo altri sarebbe da collegare alla spiccata
attitudine alla fusione (fontis o fondis nellantico
francese).
Le essenze fresche e profumate dei pascoli dalta quota, che si estendono
tra le montagne più imponenti dEuropa, sono lalimentazione
ideale per le mucche autoctone (pezzata rossa e pezzata nera), dalle quali
si ricava lelemento base della Fontina: il latte. Appena munto viene
trasformato, evitando la pastorizzazione e i lunghi trasporti, secondo una
procedura tuttora artigianale.
Le
forme (circa 9 kg caduna) sono cilindriche a facce piane con scalzo leggermente
concavo e vengono riposte in grotte e magazzini, umidi e freschi, ove stagioneranno
per un minimo di tre mesi. La salatura viene fatta a secco e periodicamente
vengono spazzolate o strofinate affinché il sale si distribuisca uniformemente
su tutta la superficie.
La Fontina, dal gusto dolce e gradevole, ha un alto contenuto energetico ed
è ricca di fosforo, calcio e vitamine (A e B). Viene consumata cruda
o nellambito di prelibate ricette di cucina. Autentiche leccornie sono
la fonduta, che si ottiene riscaldando il formaggio fino ad ottenere una pasta
cremosa, che ben si accompagna con carni e verdure, e la zuppa alla vapelenentse,
preparata con brodo, cavolo verza e pane integrale.
Per reagire a tentativi di imitazione che si andavano diffondendo sul mercato
è stato costituito nel 1952 il Consorzio Produttori Fontina, ente di
tutela del marchio e della qualità di questo unico e inimitabile formaggio.
Il Fromadzo...
Non
è segreto per nessuno il fatto che la Valle dAosta sia terra
di pascoli di alta montagna dove le mucche si nutrono di erbe profumate
che danno al latte un sapore davvero unico. Luomo poi, con impegno
e arte, dona il suo contributo per ottenere il prodotto alimentare da sempre
orgoglio dei montagnards: il formaggio.
La maggior parte del latte viene infatti trasformato in prodotti caseari.
Freschi o stagionati, i formaggi valdostani soddisfano tutti i palati, anche
quelli dei degustatori più esigenti alla continua ricerca di antichi
e raffinati sapori. Il
Vallée dAoste Fromadzo è un prodotto DOP, preparato
con latte vaccino di due mungiture, al quale è possibile aggiungere
piccole quantità di latte caprino. Semidolce quando è fresco,
diviene più pronunciato, leggermente salato, talvolta con una punta
di piccante, quando raggiunge una maggiore stagionatura. Spicca
il suo gradevole profumo di latte. Il disciplinare consente la produzione
di diverse tipologie: semigrasso, semigrasso con aggiunta di erbe aromatiche
(ginepro, cumino selvatico, ecc.), magro, misto vaccino-caprino.
Le forme del Fromadzo, invecchiate dai sessanta giorni ai quattordici
mesi, si presentano con una crosta di colore paglierino o grigia con sfumature
rossastre. La pasta ha una struttura compatta con occhiature sparse di piccole
e medie dimensioni.
Altri formaggi...
Toma di Gressoney
La
toma di Gressoney, apprezzato formaggio da tavola, viene lavorato direttamente
negli alpeggi della valle del Lys. Ogni anno ne sono prodotte 1000-1500
forme di pezzatura media (5 kg), poi stagionate su assi di legno in cantine
o grotte per un periodo che varia dai due ai quattro mesi.
Salignoùn
Il
salignoùn è una tipica ricotta piccante ottenuta dal siero
residuo della lavorazione casearia e arricchito con latte o panna. Impastato
con sale, pepe e peperoncino, viene sovente insaporito con erbe aromatiche
di montagna. Si tratta di una vera prelibatezza, spesso preparato per
il consumo familiare ma reperibile anche in alcuni caseifici della Regione.
Reblec
Il
reblec è un formaggio fresco di pezzatura piccola ricavato dal
latte intero (in alcuni casi si aggiunge anche della panna). La cagliata
è tagliata a pezzi che, dopo essere stati inseriti nelle forme,
vengono sottoposti a rivoltamenti e sgocciolature. Può essere consumato
già dodici ore dopo la sua lavorazione. Ottimo come dessert, magari
spolverato con zucchero e cannella.
Seras
Fra
le specialità casearie non possiamo dimenticare il seras, ricotta
ottenuta dal siero residuo della lavorazione della Fontina. Può
essere consumato fresco oppure salato e stagionato per affumicamento.