I tessuti...
Nel
Medio Evo l'allevamento degli ovini era molto diffuso, come la coltivazione
della canapa , e in ogni comunità, anzi in ogni famiglia vi era qualcuno
in grado di tessere la lana o la tela.
La tradizione di tessere la lana è ancora ai giorni nostri presente
nella Valgrisenche, dove anche gli uomini praticano questa attività.
Qui si produce il caratteristico "drap", che viene utilizzato ancora
oggi soprattutto come tessuto d'arredamento, per la ragione che si armonizza
bene con l'arredamento rustico. Prodotto anticamente esclusivamente in tinta
unita (grigio, nero, blu, porpora), è prodotto ai giorni nostri in
fantasia e con motivi geometrici.
La tessitura della canapa è limitata alla valle di Champorcher: vi
si realizzano camicie, drappi, asciugamani, tovaglie, etc.
Nella valle del Lys, a Gaby, si producono ancora delle particolari pantofole,
chiamate "sock", con del tessuto riciclato, a volte ricamate, con
le suole di feltro e canapa.
La
valle di Cogne si è specializzata nella produzione di caratteristici
pizzi a tombolo (dentelles) in filo di lino, di colore naturale o bianco.
I motivi dei pizzi, realizzati senza l'aiuto di disegni o modelli, si trasmettono
da madre a figlia e sono contrassegnati da nomi nel dialetto locale come:
" teppa clèire" (zolla di terra chiara), "teppa teuppa"
(zolla scura), "pavioula" (farfalla), "joué de perni"
(occhio di pernice) etc.
La canapa ed il panno, sono insieme con i tessuti importati come il lino,
la seta e il panno di Biella, i componenti principali della fattura dei costumi
popolari della nostra regione: sono da segnalare in particolare quelli di
Cogne, arricchiti dalle caratteristiche "dentelles", e quelli di
Gressoney, tipici per i loro ricchi ricami e per la magnifica cuffia dorata,
decorata con pietre dure. .
"Lo drap": il tessuto di Valgrisenche...
Da
tempo immemorabile, la popolazione di Valgrisenche aveva imparato a tessere
sugli antichi "mètiers": telai, i "drap" tessuto
rustico realizzato con lana di pecora, per essere il più possibile
autosufficiente, anche nel settore dell'abbigliamento, in conseguenza del
lungo isolamento invernale e alle modeste possibilità economiche .
I "drap" un tempo si presentavano con poche varietà di colore:
quello della lana grezza nelle sue varietà di bianco, grigio, nero
e la tinta definita "tannet" che ricorda il colore del mosto dopo
la spremitura. Una parte di questo drap veniva fatta infeltrire passandola
in parecchi bagni di acqua fredda e percuotendola con spazzole di legno. Era
l'unico mezzo conosciuto per ottenere l'impermeabilizzazione del tessuto.
Ancora oggi a Valgrisenche, i "tisserands" tessono, ma su nuovi
telai, costruiti sull'antico modello rinascimentale, la cui struttura è
rimasta nel tempo pressoché inalterata. Il tessuto rimane sempre di
fattura grezza e tale è la sua caratteristica. Oggi il drap si presenta
con una discreta varietà di tinte e disegni, di tipo geometrico. Questo
tessuto è molto richiesto per l'arredamento, grazie alle sue caratteristiche
derivanti dalla lavorazione artigianale: robustezza e durata.
In Valgrisenche esiste una cooperativa di "tisserands" che operano
sia con antichi telai, che con nuovi telai Jacquard. Il loro prodotto viene
commercializzato in Italia e all'estero. In particolare: Francia, Belgio,
Svizzera e Canada.
Les Dentelles de Cogne...
La lavorazione del pizzo a tombolo ha inizio a Cogne verso la metà del 600, probabilmente importata dalle suore benedettine del monastero di Cluny. La tecnica originale ha subito una evoluzione autonoma ed è stata tramandata di madre in figlia fino ai giorni nostri, grazie all'attaccamento delle donne di Cogne a questo prodotto caratteristico. Il filo utilizzato è il lino, grezzo o sbiancato, ed il pizzo ottenuto viene montato per farne tovaglie, lenzuola, centrotavola, e colletti per abiti. Tutti questi prodotti si possono ammirare presso la "Maison de pitz" a Cogne.
La canapa...
La
canapa era coltivata in molte zone della valle d'Aosta, ma principalmente
nella vallata centrale, però la tessitura avveniva in centri specializzati,
fra i quali si distingueva quello di Champorcher. A tali centri erano destinate
le fibre più fini della canapa, mentre quelle più grossolane
si utilizzavano per la produzione di sacchi e corde. Questa antica tradizione
ha ripreso vigore dopo che gli artigiani, riuniti nella cooperativa "Lou
Dzeut", hanno rimesso in funzione i vecchi telai e hanno riavviato la
produzione di lenzuola, asciugamani, camicie in canapa naturale impreziosita
da gradevoli ricami.