I vini della Valle d'Aosta...

La coltivazione della vite in Valle d'Aosta è molto antica e i vitigni autoctoni sono tramandati da tempi immemorabili. Abbarbicate sulle rocce, le vigne valdostane sembrano a volte miracoli dell'operosità umana e i vini ottenuti sono di grande pregio, al limite del miracoloso (il Blanc de Morgex fruttifica a 1200 metri...).

Degustare i vini a Denominazione di Origine Controllata Vallée d'Aoste significa entrare più profondamente in contatto con la realtà del nostro popolo alpino. Gente orgogliosa, forte e fiera delle proprie tradizioni, che emergono anche a tavola dove i sapori della cucina, una miscela di antichi aromi capaci di soddisfare i palati più esigenti, si esaltano se accompagnati dai vini locali.
Con coraggio e costanza i viticoltori valdostani hanno curato i loro piccoli appezzamenti, sapendosi rinnovare e imboccando la strada della selezione e della qualità. Il reimpianto di vigneti, la tutela dei vitigni autoctoni, gli investimenti in cantine cooperative (caves cooperatives), il ricorso alla difesa integrata fanno della vitivinicoltura regionale la punta di diamante di un sistema agroalimentare che ambisce a distinguersi per la genuinità e la tipicità dei suoi prodotti.
Puntando sulla specificità del vino legata al territorio (circa 600 ettari coltivati a vite) ne è scaturita una produzione qualitativamente rinomata, seppur modesta in termini quantitativi (47 mila quintali di uva per poco più di un milione di bottiglie).Una produzione minuscola rispetto al fiume di vino che scorre nel mondo, che ha però una sua tenace tipicità. Tra l'altro in Valle si trovano vigne molto vecchie, precedenti alla distruzione delle vigne in Europa a inizio secolo a causa della filossera.
Della viticoltura e dell'enologia inoltre si trovano tracce negli oggetti rinvenuti negli scavi archeologici e nei documenti scritti.Certo è che nel secondo dopo guerra grazie ai tecnici della Regione e alla preziosa presenza in Valle dei monaci svizzeri del Gran San Bernardo (che reggono l'Institut Agricole Régional di Aosta, che produce ottimi vini) la viticoltura valdostana è nettamente migliorata e i vini valdostani, sia grazie alle cooperative che a produttori privati, è entrata nel gotha della produzione di buona, media e di elevata qualità in certi casi.
Dovendo immaginare un breve "Giro della Valle", seguendo tra l'altro una già esistente "Route des vins" che consente agli esperti di non sbagliare strada, potremmo cominciare dal vino di Donnas, zona di splendidi vigneti e di un ottimo omonimo rosso.
Ricordando poi i vini di Arnad e Montjovet, quelli di Chambave e Nus dove tra l'altro si produce il celebre passito. Ottima la zona, che fa capo a Aymavilles, con il vino Torrette, così come le vigne di Arvier che originano il rosso Enfer.
Infine Morgex, dove la vite produce sino a 1200 metri di altezza, ai piedi del Monte Bianco, il cui celebre bianco è apprezzato dagli esperti.
Da non dimenticare inoltre la tipica produzione di distillati, frutto anche di apprezzate e storiche distillerie cooperative locali, cui si aggiunge una cospicua produzione di privati.
Oltre alla grappa, che assume mille aromatizzazioni possibili, vi sono celebri amari e anche il famoso génépy, che è un liquore particolare, difficile da dimenticare.

Ed ora una piccola cartina riassuntiva sulla produzione vinicola in Valle d'Aosta: